Il brano musicale “driver” di un evento aziendale.

Il brano musicale “driver” di un evento aziendale.

Molto spesso durante gli eventi ci si preoccupa di realizzare un palinsesto musicale – più o meno accurato – da utilizzare e trasmettere durante le fasi cosiddette “morte” (accueil e sistemazione nei posti a sedere; pause caffè, cambio di scena etc) o – cosa ancora più deprecabile – ci si affida a musica di fondo disponibile nel locale che ospita l’evento o il momento di pranzo/cena.  In verità la scelta, l’ordine e la struttura dei brani musicali che caratterizzano ogni momento hanno un ruolo fondamentale ai fini del successo (e soprattutto della memorabilià) dell’evento perché incidono profondamente e inconsciamente sull’andamento della curva emotiva e dell’energia che si sprigiona nella dinamica sottile di connessione fra tutti i partecipanti (leggi articolo dedicato qui). In tutto questo, un ruolo determinante viene assunto dal “brano-guiuda”, ovvero da quel pezzo musicale che è propriamente “associato” all’evento perché incarna e “racconta”, con il giusto ritmo e il giusto arrangiamento, proprio il “metamessaggio” che tutto l’evento vuole proprio lasciare ai propri ospiti. Se la scelta di questo brano viene effettuata nel modo giusto, e se il brano verrà riproposto in scaletta nei giusti momenti (apertura, chiusura, taglio della tornta, momenti “clou” del palco, etc.), esso sarà in grado di effettuare il proprio “imprinting” nella memora dei partecipanti – grazie ad un fenomeno molto noto nelle neuroscienze – a tal punto che, per diversi mesi e anni successivi, tutte le volte che ai presenti all’evento capiterà di ascoltare quel brano, magari in radio, in macchina o in un locale – torneranno loro alla mente i momenti dell’evento vissuto mesi o addirittura anni prima! Questo, ovviamente, dipenderà da quanto sarà stato davvero emozionante l’evento e quanto saremo stati bravi a selezionare la “driver-song” fra i pezzi “cult” del momento!

Ecco qualche suggerimento:

  1. sceglietelo se possibile fra i pezzi “tormentone” degli ultimi anni;
  2. fate in modo che abbia il giusto “sound”, non troppo lento ma neanche troppo veloce, se possibile con un incalzare significativo che “pompa” e con un ritornello facile da “canticchiare”;
  3. le parole, anche se in senso metaforico, devono essere portatrici di un messaggio che si sposa perfettamente con il tema e lo storytelling dell’evento.

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